Disturbo del linguaggio e dell’apprendimento, deficit di attenzione, dipendenze patologiche, riabilitazione post-ictus. Sono problematiche diverse che sembrano non avere nulla in comune. Invece una cosa c’è: la stessa tecnologia nel corredo dei trattamenti terapeutici efficaci a contrastarle.
Si chiama fTMS®, l’ha progettato il team di Cerebro®, la startup innovativa nell’ambito delle Neuroscienze (ndr. la prima in Italia) e già vanta una discreta “biografia”: nel 2019 è stato insignito del Premio Leonardo Genio e Impresa conferito dalla Regione Lombardia e dal Politecnico di Milano e oggi è brevettato a livello nazionale, classificandolo come “tecnologia innovativa in quanto unica nel suo genere”, ed è in dirittura d’arrivo la brevettazione anche a livello internazionale.
Come funziona e cosa c’è di innovativo lo spiega la dottoressa Federica Peci, direttore Ricerca Cerebro®: «La nostra fTMS® è un dispositivo medicale che genera un campo magnetico statico che, a sua volta, genera un campo elettrico in grado di stimolare elettricamente i neuroni presenti in una zona specifica da trattare, a seconda della patologia, e di influenzare positivamente la plasticità neuronale. In maniera fisiologica, sia ben inteso, ovvero vicina ai meccanismi fisiologici delle cellule. Non è invasivo e, naturalmente, è indolore».
A sfruttarsi è la tecnica della stimolazione magnetica transcranica, il cui assioma di base è che modificare l’attività delle cellule nervose è utile a combattere patologie che hanno una base neurologica. Ma il dispositivo Cerebro® è targato come innovativo nel mondo delle biotecnologie, perché?
«Una tra le principali è che il nostro dispositivo utilizza una tecnologia a doppio coil, cosa che lo rende in grado di mettere in risonanza le aree cerebrali dell’emisfero destro e sinistro. Funziona così: entrambi i coil vengono posti sulla testa, in corrispondenza dell’area cerebrale che si vuole stimolare relativo al sintomo della patologia di riferimento, così gli elettrodi raccolgono la funzione elettrica di base dell’area sana, riproducendola a sostegno di quella danneggiata in modo da riequilibrare i due emisferi cerebrali e migliorare la comunicazione tra loro. Il principio di funzionamento prevede, infatti, che un’area deficitaria in un emisfero possa essere supportata e potenziata dall’attività della sua area omologa nell’emisfero controlaterale» chiarisce la dottoressa Peci.
Altro requisito da sottolineare è che la fTMS® made in Cerebro®, composta al 96% da materiali riciclati, emette un campo magnetico statico,invariabile nel tempo e si incentra sulla stimolazione corticale: «Un aspetto particolarmente vantaggioso per l’assenza di effetti collaterali, che ne determinano un’ottima tollerabilità» commenta la dottoressa Peci.
Piccolo, portatile, pratico e maneggevole, il dispositivo innovativo di stimolazione magnetica transcranica della Startup milanese ha già raggiunto risultati importanti a supporto delle terapie riabilitative in pazienti con deficit motori causati da danni cerebrali, ma non soltanto: «È utilizzato come strumento riabilitativo logopedico post traumatico e funzionale, sono stati ottenuti esiti positivi nel trattamento del Disturbo del linguaggio, tra cui dislessia, discalculia, disgrafia, per il deficit dell’attenzione, disturbo dell’apprendimento e per combattere la dipendenza da sostanze e da gioco d’azzardo. Risultati che non possono far altro che spingere ancora di più la nostra ricerca».
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di Federica Sciacca
Giornalista e Ufficio Stampa di Cerebro®
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