Come sfruttare le Neuroscienze® per ritrovare il potenziale e ridurre lo stress
Chi ricopre ruoli manageriali si trova quotidianamente a dovere gestire una grande mole di lavoro fisico e mentale. La stimolazione magnetica transcranica statica aiuta a ridurre lo stress e a ritrovare il proprio potenziale
Sveglia presto, giornate cadenzate da riunioni-decisioni da prendere-problemi da risolvere- telefonate continue. Pianificazione, controllo, motivazione, fretta.
La vita da manager ce l’immaginiamo così (il cinema aiuta) e in effetti non ci sbagliamo tanto. Chi è a capo di un’azienda lavora tante ore al giorno, non stacca la spina praticamente mai, impiegando spesso più tempo del necessario in attività lavorative e con risultati inferiori alle aspettative, e soprattutto, sente tutto il peso della responsabilità dell’azienda che guida.
Secondo gli esperti la gran parte dei manager è “vittima” della tecnologia, eppure è proprio da questa che potrebbe trarne più produttività e benessere. Non stiamo parlando di app di meditazione e yoga (che pur hanno validità scientifica), ma di dispositivi biotecnologici neuroscientifici: «La stimolazione magnetica transcranica è una delle principali tecniche che si utilizza oggi per la riabilitazione di chi ha subito un danno cerebrale, a seguito di un ictus, per esempio, ma opportunatamente sfruttata offre grandi risultati anche quando non vi è una vera e propria patologia da trattare, come nel caso dello stress che si ripercuote a livello cerebrale» spiega la dottoressa Federica Peci, psicologa ad indirizzo Neuroscienze®, direttore Ricerca Cerebro®-. È spesso quanto accade a chi ricopre ruoli manageriali e si trova quotidianamente nella condizione di dovere gestire dei team e, in generale, una grande mole di lavoro fisico e mentale.
La nostra fTMS®, progettata, implementata e brevettata da Cerebro®, è un dispositivo medicale di stimolazione magnetica transcranica di tipo statico che ha dimostrato essere fondamentale anche nel potenziamento cognitivo. Aiuta a potenziare le abilità che ci sono, ma che sono affaticate, come la capacità di organizzazione e pianificazione delle attività quotidiane e lavorative, la capacità di focalizzarsi su un compito e portalo a termine. Fa recuperare efficienza, massimizzando le proprie energie. Siamo stati molto orgogliosi di riscontrare quanto bastino poche sedute con questa metodica per migliorare la vita lavorativa e di conseguenza quella relazionale».
Ma come si esegue una seduta? «Dopo un breve consulto con il professionista si decide di iniziare un ciclo di trattamenti che consiste nell’indossare una sorta di cuffia sulla testa- spiega la dottoressa Peci-. Su dei punti specifici, corrispondenti a determinate aree cerebrali, vengono alloggiati ciò che in gergo tecnico chiamiamo “coil”, ovvero due piccoli elettrodi a farfalla che agiscono in maniera assolutamente indolore e non invasiva. È del tutto indolore, non si sente assolutamente niente al momento dell’applicazione e anche nei giorni a seguire non ci sono effetti collaterali. Quello che si percepirà nei giorni successivi è invece una maggiore capacità di concentrazione e focalizzazione sulle attività quotidiana e lavorativa, un miglioramento nel proprio umore e soprattutto nella qualità del sonno».
Nel 2019 il dispositivo ha vinto il Premio Leonardo Genio e Impresa di Assolombarda, oggi è brevettato a livello nazionale, classificato come “tecnologia innovativa in quanto unica nel suo genere” e, dato il brevetto internazionale, a Giugno 2021 spiccherà il volo per Dubai, per essere presentato all’Esposizione universale che trasformerà la città degli Emirati nella vetrina mondiale delle migliori idee e progetti dei Paesi partecipanti.
Riproduzione Riservata ©
di Federica Sciacca
Giornalista e Ufficio Stampa di Cerebro®
No responses yet