ANCHE IL CERVELLO HA BISOGNO DI GRASSI

PILLOLE DI NEURONUTRIZIONE


 

Una dieta adeguata ha effetti importanti sulle funzioni cerebrali e sulla salute del cervello. L’eccesso o la carenza di nutrienti specifici influiscono in modo diverso sui processi cognitivi, sulle emozioni, sul comportamento, sulle funzioni neuroendocrine e sulla plasticità sinaptica con effetti protettivi o dannosi sulla fisiologia neuronale. I lipidi, in particolare, svolgono ruoli strutturali e funzionali nei neuroni, partecipando attivamente alla costituzione della membrana plasmatica e alla formazione della mielina; nonché vie di segnalazione cellulare a livello cerebrale, che includono intermedi lipidici, che regolano la differenziazione cellulare, i processi cerebrali e la trasmissione sinaptica [Chianese 2018]. Pertanto, un corretto stile di vita e un’adeguata alimentazione possono rappresentare un approccio terapeutico efficace per mantenere e preservare la salute del cervello per tutta la durata della vita.

Gli alimenti contengono diversi tipi di acidi grassi, che si distinguono in acidi grassi saturi e insaturi. Gli acidi grassi saturi, a causa della loro struttura, sono difficili da metabolizzare e tendono ad accumularsi nel sangue. Possono causare un aumento del colesterolo totale e del colesterolo LDL (il “colesterolo cattivo”) con la naturale conseguenza di una maggiore predisposizione a malattie cardiovascolari. Gli acidi grassi insaturi si dividono in monoinsaturi e polinsaturi.

I polinsaturi (PUFA) possono essere ampiamente suddivisi in due classi, omega-3 e omega-6. Gli ω-6 sono contenuti nella frutta secca in generale. Gli ω-3 si trovano nel pesce, nelle noci e nei semi oleosi quali semi di lino. Un’osservazione interessante è che gli ω-3 da noci e semi di lino sono a catena corta e per essere metabolizzati al meglio è necessario un ambiente povero di carboidrati.

I PUFA ω-6 e ω-3 sono nutrienti ampiamente presenti tra i lipidi alimentari e intervengono attivamente nel processo infiammatorio. Gli ω-3 portano alla produzione di prostaglandine antinfiammatorie, che partecipano alla “risoluzione” dell’infiammazione indirizzando i neutrofili a migrare verso il sito dell’infiammazione ed esercitando azioni antinfiammatorie e protettive attraverso meccanismi multipli, come l’eliminazione delle chemochine infiammatorie e la stimolazione del meccanismo di difesa antimicrobica [Bazinet 2014]. Pertanto, gli ω-3 regolano la risposta immunitaria attraverso l’azione dei loro derivati. Al contrario, un eccesso di ω-6 genera prostaglandine pro-infiammatorie. Nel cervello, la biodisponibilità dei PUFA e dei loro derivati bioattivi dipende fortemente dalla composizione della dieta con un rapporto ideale di 4 (ω-6): 1 (ω-3). Tuttavia, le diete sono spesso sbilanciate e alti consumi di ω-6 sono stati associati a disturbi neurologici con esiti infiammatori.

Tra i derivati PUFA meritano particolare attenzione gli endocannabinoidi (eCB), che collegano i lipidi alimentari all’attività sinaptica, alla plasticità neuronale e alle funzioni neuroendocrine. Studi recenti mostrano che gli eCB derivati dall’acido arachidonico modulano anche la trasmissione sinaptica [Lafourcate 2011; Thomazeau 2017]. Questo mette in evidenza, l’importanza dei lipidi alimentari nel preservare e mantenere i sistemi e i meccanismi molecolari specifici che regolano le funzioni neuronali e la possibilità di prevenire le patologie neurodegenerative attraverso una dieta corretta.

L’acido arachidonico (ARA) e gli acidi docosaesanoico (DHA) ed eicosapentaenoico (EPA), derivanti il primo da ω-3 e i secondi da ω-6, hanno ruoli cardine nella fisiologia del cervello in quanto regolano i processi neurobiologici fondamentali, in particolare quelli coinvolti nella cognizione. Si ritiene che le attività neuroprotettive di DHA ed EPA siano potenti per la protezione dal declino cognitivo e dalla demenza [Salem 2015]. È stato anche dimostrato che l’integrazione dietetica con DHA ed EPA migliora le prestazioni cognitive in numerosi studi su animali con Alzheimer. Precedenti studi sull’uomo hanno anche riportato effetti promettenti sulla cognizione negli individui che ricevono DHA, EPA, o una combinazione dei due. I meccanismi attraverso i quali la supplementazione di DHA può influire sull’Alzheimer possono riguardare la deposizione della proteina β-amiloide nel cervello [Cole 2010]. Quindi il giusto apporto di acidi grassi può prevenire diverse patologie neuroinfiammatorie.

La neuroinfiammazione coinvolge il sistema immunitario cerebrale, principalmente le cellule microgliali. Nel cervello sano, queste cellule modulano le funzioni sinaptiche e proteggono i neuroni da infezioni o danni. La deregolamentazione della microglia dovuta all’invecchiamento o ai processi neurodegenerativi partecipa alla perdita sinaptica osservata non solo nella malattia di Alzheimer, ma anche in condizioni di stress cronico o squilibrio lipidico dietetico. Inoltre, le malattie neurodegenerative sono accompagnate da fattori proinfiammatori, che partecipano alla morte neuronale, ai processi neuropatologici e promuovono il deficit cognitivo. Uno studio recente ha evidenziato che il consumo di alimenti ricchi di ω-3 ha potenziali effetti neuroprotettivi a livello della microglia [Nadjar 2017].

In particolare, diversi studi epidemiologici correlati hanno rivelato l’associazione positiva tra ω-3 e prestazioni cognitive negli anziani e/o nei pazienti con malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer. Queste osservazioni hanno portato a numerosi studi clinici volti a valutare se l’integrazione dietetica con EPA e DHA, possa ripristinare la funzione cognitiva negli anziani, nei pazienti che soffrono di malattia di Alzheimer o a rischio di declino cognitivo, psicosi o disturbi dell’umore. Alcuni studi clinici riportano un miglioramento della conoscenza in soggetti con declino cognitivo lieve [Palacios-Pelaez 2010; Dyall 2015; Hamilton 2017].

Tutti questi studi, di cui si è parlato nel webinar promosso da Cerebro® il 15 maggio, ci fanno capire che una corretta alimentazione e il giusto bilanciamento tra nutrienti possono avere effetti preventivi per le patologie neurodegenerative.

 

Riproduzione Riservata ©

Dr.ssa Rosjana Pica

Biologa

In collaborazione con Staff di Cerebro®

Cerebro®, Start-Up nelle Neuroscienze ad alta tecnologia e innovazione mira ad aiutare e supportare i pazienti degli studi e poliambulatori associati attraverso metodiche e approcci diversi per favorire un miglioramento della percezione e della qualità di vita di ogni singolo individuo

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