Com’è nato il mio interesse sulla stimolazione magnetica transcranica e i risultati che ho ottenuto finora con i miei pazienti 

Mi chiamo Maurizio Arena, ho 68 anni, sono medico specialista in neurologia, psicoterapeuta e formatore. Dirigo un centro medico che si occupa di neurologia, psichiatria e terapia del dolore, a Catania. 

Nei primi mesi del 2023 mi fu chiesto un consulto da parte di un settantenne affetto da un morbo di Parkinson, trattato in una città del nord con una stimolazione magnetica transcranica, con buoni risultati terapeutici. La richiesta del paziente era di poter continuare periodicamente il trattamento, essendosi trasferito qui a Catania, purtroppo all’epoca non praticavo questo tipo di cure e quindi fui costretto a non prenderlo in trattamento. La sua storia clinica però mi incuriosì molto.  

A seguito di sintomi come tremore, bradicinesia e rigidità muscolare, aveva iniziato una terapia farmacologica che solo in un primo momento aveva dato risultati positivi. Dopo ricorrenti episodi di on off che limitavano i benefici della terapia così aveva deciso di effettuare trattamenti con la stimolazione magnetica transcranica con enormi risultati positivi.  

Il suo caso mi incuriosì a tal punto che mi misi a cercare su PubMed quante più notizie possibili su questo trattamento.  
Da lì il passo fu breve, dopo mesi di studi e ricerche, cercai delle biotecnologie sul mercato per poter effettuare questo trattamento anche ai miei pazienti.  

Confesso che non andò subito come mi aspettavo, ma il tempo di trovare la giusta direzione e decisi con i colleghi del mio studio di munirci di batterie di schede di osservazione e test che potessero misurare i risultati delle terapie applicate.  

Oggi, a distanza di tempo, dall’inizio della mia ricerca posso condividere i risultati.  
 

Abbiamo seguito 15 pazienti con Fotobodiomodulazione cerebrale e Stimolazione Magnetica Statica; ognuno ha svolto un ciclo completo di 10 sedute a cadenza settimanale e una rivalutazione clinica a due/tre settimane. 

Abbiamo selezionato 4 tipologie di pazienti (Sindrome depressiva; Long Covid; Alzheimer; Parkinson) e misurato i progressi terapeutici attraverso scale di valutazione e test in parte messi a punto da noi, in parte presenti in letteratura.  

I risultati ottenuti dalle batterie di schede di osservazione e test sono estremamente promettenti e sono stati recentemente pubblicati in un lavoro che ha suscitato grande interesse. Una conferma che la tecnologia in ambito sanitario è una risorsa enorme.  

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