La Nuova Frontiera nel Trattamento delle Dipendenze
Lo studio presentato alla Flash Technique International Conference ha rivelato l’efficacia dell’integrazione tra le tecniche psicoterapeutiche e le tecniche di neuromodulazione, con le tecnologie Cerebro, per un recupero più rapido ed efficace dalla Dipendenza da sostanze. L’intervista all’autore
Il 7 giugno si è tenuta online la terza Conferenza internazionale annuale sulla Flash Technique, un evento globale che ha connesso professionisti della salute mentale ed esperti della tecnica da 21 paesi, dalla Nuova Zelanda al Giappone, da Hong Kong all’Australia. L’incontro ha offerto una piattaforma unica per condividere ricerche, casi e applicazioni della Flash Technique.
In questa prestigiosa cornice, il dottor Massimo Amabili, psicologo psicoterapeuta dello Studio Mind Lab® di Martinsicuro (TE) e referente Cerebro per l’Abruzzo, e Federica Peci, CEO di Cerebro®, sono intervenuti per presentare di fronte la platea di esperti i risultati dello studio ‘Psicoterapia e biotecnologie nel trattamento di un caso di Disturbo da Dipendenza da cocaina‘: un caso clinico che ha dimostrato che l’integrazione tra le tecniche di neuromodulazione e le tecniche psicoterapeutiche evidence based può potenziare e velocizzare il trattamento del disturbo da Dipendenza.
La Flash Technique è una psicoterapia focalizzata sul trauma. Aiuta a ridurre l’intensità di ricordi traumatici (ma anche fobie, ansie o altre esperienze emotive negative) e il disagio associato. Si chiama così perché la persona viene invitata ad accedere al ricordo disturbante solo per pochi istanti, impercettibili consapevolmente – un flash, appunto – mentre contemporaneamente si concentra su un altro stimolo visivo piacevole o neutro. È oggi considerata una tecnica evidence based efficace e meno intrusiva rispetto ad altre anche per il fatto di non richiedere una esposizione vivida al fatto traumatico, cioè di permettere elaborare il ricordo senza la sofferenza di riviverlo pienamente, mantenendo il paziente in condizioni di assoluta stabilità oltre al vantaggio di accorciare in modo sostanziale i tempi di intervento rispetto alle metodologie tradizionali.
Lo studio firmato da Amabili riguarda un uomo di 36 anni affetto da una dipendenza da cocaina. Il percorso durato circa 18 mesi, come spiega Amabili, ha visto l’integrazione tra la Flash Technique, le tecnologie di Cerebro®, NIR-Infrared® per la Fotobiomodulazione transcrica e fTMS™ per il magnetismo statico, e NeurOptimal® per il Neurofeedback Dinamico.
Le conclusioni? Inserire al momento giusto le tecniche di modulazione cerebrale velocizza il lavoro terapeutico e permette di lavorare anche sui sintomi fisici che la dipendenza da sostanza fisiologicamente porta con sé -ansia, craving, stress, tremore, nausea – modificando il funzionamento neuronale implicato nel desiderio della sostanza.
Facciamo il punto dello studio e dell’esperienza di condividerlo con un pubblico di esperti internazionali con il dottor Amabili.
«Abbiamo avuto l’occasione di illustrare un caso studio di successo, mettendo in luce la peculiarità della nostra metodologia, un modello di trattamento integrato tra psicoterapia e biotecnologie. La dipendenza è una sfida complessa, spesso radicata nel trauma e aggravata da una molteplicità di fattori psicologici e biologici. È ormai ampiamente riconosciuto che il trauma infantile può alterare significativamente la funzione cerebrale predisponendo a condizioni quali ansia cronica, difficoltà di autoregolazione emotiva e una maggiore vulnerabilità alla dipendenza, spesso adottata come meccanismo di coping disfunzionale. Ecco, comprendere e affrontare queste radici traumatiche è il fondamento del nostro processo terapeutico: un percorso di recupero completo e personalizzato che integra le più avanzate psicoterapie con interventi tecnologici all’avanguardia per massimizzare l’efficacia e la rapidità dell’intervento, assicurando al contempo la stabilità dei risultati».
In cosa consiste questo trattamento integrato?
«Combinando la Flash Technique con il supporto di tecnologie d’avanguardia. In particolare, il caschetto NIR® Cerebro per il trattamento di fotobiomodulazione transcranica, la fTMS® Cerebro per la stimolazione magnetica transcranica statica, il NeurOptimal® per Neurofeedback per allenare a regolare il proprio sistema nervoso autonomo. Tramite queste tecnologie abbiamo agito su più livelli per favorire un recupero profondo».
Quali, in concreto i benefici che si possono ottenere?
«Tramite questi trattamenti si interviene sui circuiti neurali per diminuire l’intensità del desiderio compulsivo, riequilibrare la chimica cerebrale, potenziare la capacità di gestire le proprie emozioni, promuovendo stabilità e benessere».
Il caso presentato nello studio dimostra l’efficacia del modello integrato? Quindi, il paziente è uscito dal tunnel della dipendenza?
«Sì, attraverso un piano di trattamento non invasivo e ambulatoriale, Alfredo (ndr. nome di fantasia) ha ottenuto un significativo miglioramento dei sintomi post-traumatici e dissociativi, una sostanziale diminuzione del craving e ha mantenuto 6 mesi di astinenza totale entro un anno dall’inizio della terapia. Non solo, aggiungo che il suo recupero è andato oltre la mera astinenza: Alfredo ha ricostruito la propria identità, ha investito con successo nella sua attività professionale e ha intrapreso un nuovo inizio in un’altra città. Questa è la dimostrazione tangibile che un recupero autentico e duraturo è pienamente raggiungibile».
Si può dire che è questa la strada, il modello terapeutico per uscire dalla Dipendenza?
«Noi di Studio Mind Lab® siamo fermamente convinti che solo un approccio che consideri l’individuo nella sua totalità, affrontando le radici profonde della dipendenza e avvalendosi degli strumenti terapeutici più avanzati, possa condurre a una vera e propria rinascita. Ci impegniamo a interrompere le connessioni neurali alla base della dipendenza attraverso l’integrazione sinergica di psicoterapia e tecnologie avanzate e siamo molto orgogliosi di contribuire alla diffusione della conoscenza in questo campo anche attraverso i libri. Insieme ad Alessandro Di Domenico trattiamo l’argomento nel primo libro italiano sulla Flash Technique ‘La flash technique. Rendere più accessibili e rielaborare le memorie traumatiche più travolgenti‘ e nel recente libro sull’integrazione del Neurofeedback ‘Il Dynamical Neurofeedback® Neuroptimal® Integrato Alla Psicoterapia‘.
Vale per tutti?
«Chi si occupa di patologie di questo tipo affronta pazienti diversi con storie di vita differenti, che quindi vanno trattati come elementi unici, non standardizzabili. Cerchiamo di utilizzare sempre un approccio univoco per tutti ma siamo consapevoli del fatto che la relazione terapeutica segue percorsi propri. Questo implica un ragionamento clinico sempre diverso ma che punta sempre verso lo stesso risultato: promuovere l’identità personale permettendo al paziente di essere se stesso. Occasioni come la Conferenza internazionale annuale sulla Flash Technique ci permette di confrontarci con professionisti oltre oceano e portare il nostro lavoro quotidiano di fronte una grande platea.