Intervista alla dr.ssa Micaela di Bonaventura
In occasione della Giornata Mondiale dell’Ictus, abbiamo intervistato la Dr.ssa Micaela di Bonaventura, Psicologa e specializzanda in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale presso lo Studio MIND LAB® di Martinsicuro. Dal 2022, il centro utilizza tecnologie avanzate di modulazione cerebrale, come i dispositivi Cerebro®, per migliorare la qualità della vita dei pazienti colpiti da ictus e altre patologie neurologiche. La Dr.ssa Di Bonaventura ci racconta come integrare queste biotecnologie innovative con la riabilitazione neuropsicologica, offrendo un approccio più completo e personalizzato alla cura dei pazienti.
Dottoressa, facciamo un passo indietro e ci racconti che tipo di dispositivi avete all’interno dello Studio e come vengono impiegati.
Lo Studio MIND LAB® utilizza diversi dispositivi medici non invasivi per il trattamento dei disturbi neurologici, tra cui quelli di Cerebro®: la fotobiomodulazione cerebrale – NIR Infrared, la stimolazione magnetica statica – fTMS™ e la stimolazione elettrica a basso voltaggio – fTMS™ PLUS. Questi strumenti agiscono in modo diverso sul metabolismo dei neuroni con un abbassamento degli indici infiammatori e un riequilibrio dell’attività elettrica in diverse aree del cervello. Nelle patologie neurologiche come l’ictus, la combinazione tra riabilitazione cognitiva, di cui mi occupo nello specifico, e luce infrarossa o magnetismo statico, accelera e prolunga i benefici della riabilitazione cognitiva, integrandosi in un percorso che coinvolge anche la famiglia del paziente.
Parliamo ora dell’ictus ischemico. Che iter viene solitamente seguito per iniziare un protocollo di riabilitazione?
L’ictus ischemico rappresenta una delle principali cause di morbilità e mortalità a livello globale, con effetti importanti sia a livello motorio che cognitivo. Si verifica a causa di un’interruzione del flusso sanguigno verso una parte del cervello, portando a danni cerebrali di varia entità. La riabilitazione post-ictus si basa su approcci neuropsicologici che mirano a ristabilire le funzioni cognitive compromesse, come la memoria, l’attenzione e il linguaggio, attraverso esercizi mirati e protocolli personalizzati.
Nei casi di ischemia cerebrale, è fondamentale effettuare una valutazione neuropsicologica preliminare per identificare le aree cognitive compromesse. Questo permette di sviluppare un programma di riabilitazione personalizzato, per migliorare il recupero cognitivo del paziente.
Qui si inseriscono i dispostivi Cerebro®. Ci spiega come li ha utilizzati sul suo paziente?
Certo. Il paziente di cui voglio parlare è un uomo di 68 anni che si presenta per un controllo delle funzioni cognitive in seguito a un’ischemia cerebrale, con disturbi del linguaggio ed emiparesi sinistra. Dai test neuropsicologici sono emerse difficoltà nella memoria a breve e lungo termine, nel linguaggio e nelle capacità logiche. Il programma di riabilitazione ha incluso due cicli di fotobiomodulazione e stimolazione magnetica, oltre alla fisioterapia per migliorare mobilità ed equilibrio, con l’obiettivo di migliorare le funzioni cognitive e le autonomie quotidiane del paziente. La riabilitazione è durata 10 mesi richiedendo un approccio altamente personalizzato per affrontare non solo le difficoltà cognitive, ma anche le sfide emotive e relazionali che il paziente ha dovuto affrontare dopo l’ictus. Al termine del programma, i test hanno mostrato un netto miglioramento nella memoria, nell’attenzione, nelle funzioni esecutive e nell’umore. I dati usciranno a breve in una pubblicazione scientifica perché è fondamentale condividerli con tutto il mondo accademico e scientifico.
È chiaro che ogni paziente è unico, ogni percorso riabilitativo richiede impegno e perseveranza. Non si tratta solo di esercizi, ma di far emergere il potenziale inespresso del paziente, lavorando sui suoi punti di forza e superando la frustrazione. Questo costruisce un’alleanza terapeutica, essenziale per il successo della riabilitazione.